domenica 1 febbraio 2009

Empatia

L'empatia è un modo di comprendere con rispetto cosa un'altra persona sta provando; è una modalità per instaurare una relazione di qualità basata sull'ascolto attivo, dove si può focalizzare sui sentimenti e sui bisogni fondamentali dell'altro. L'atteggiamento empatico permette agli uomini di riconoscersi a vicenda dal semplice incontro di uno sguardo, entrando in contatto con l'altro, con il suo mondo interiore e le sue emozioni. E se pensiamo quanto siano importanti le emozioni nella relazione d'aiuto possiamo ben capire perchè l'empatia sia ritenuta una dote fondamentale per chi vuole vivere felicemente qualsiasi tipo di rapporto personale e professionale.
Le componenti dell'empatia sono:
  • trasparenza cioè l'accordo tra i sentimenti manifestati e quelli realmente provati. Se l'altro percepisce trasparenza, si apre con fiducia, altrimenti si chiude. Trasparenza non significa rivelare in modo impulsivo tutti i sentimenti, ma comporta il non simulare un sentimento quando in relatà se ne prova un altro, perchè si coglierebbe;
  • comprensione empatica consiste nell'immedesimarsi nell'interlocutore per comprendere il suo punto di vista, senza assumerlo come proprio, ma mantenendo l'autocontrollo;
  • accettazione incondizionata implica la sospensione dei giudizi morali sui sentimenti riferiti dall'interlocutore: l'ascoltare non ne misura la conformità alle norme ne indica il modo giusto di comportarsi;
  • semplicemente mettersi nei panni dell'altro, per sapere cosa pensa e come reagirebbe, costituisce un importante fattore in un mondo in cui l'uomo è in continua relazione con gli altri uomini.Quindi l'empatia è un atteggiamento caratterizzato da uno sforzo di comprensione intellettuale dell'interlocutore, escludendo ogniu giudizio morale.
L'uomo non può vivere senza relazionarsi con gli altri, ma il segreto sta nel trovare la giusta distanza che ci permette di percepire le emozioni dell'altro senza identificarci con esse.

"In una fredda giornata di inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta per proteggiersi dal freddo si stringono vicini. Ben presto però sentono le spine reciproche e il dolore li costringe ad allontanarsi l'uno dall'altro.
Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi si pungono di nuovo. Ripetono più volte questi tentivi, sballottati avantpi indietro tra due mali, finchè non trovano quella moderata distanza reciproca che rappresenta la migliore posizione, quella giusta distanza che consente loro di scaldarsi e nello stesso tempo di non farsi male reciprocamente"
Schopenhauer

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